Educazione

La sfida dell’essere padre

Quando si pensa ad un bambino si accosta la sua immagine a quella della mamma, amorevole, che si prende cura di lui e dei suoi bisogni. La mamma ha certamente un ruolo fondamentale nella crescita di un figlio: è presenza, è calore, è affetto.

Ricordiamoci però che per fare una mamma serve anche un papà.

Il papà non è solo colui che “mette un semino nella pancia”, come dicono i bambini. Un papà è colui che, sin dal concepimento, si prende cura della mamma e dei suoi bisogni, che la ascolta, che a volte non la capisce ma che è comunque presente e pronto a sostenerla.

Si parla molto di come il ruolo del padre sia cambiato in questi anni; il modo in cui si prende cura dei figli si è sicuramente ammorbidito, ma una cosa è rimasta invariata: essere il modello di riferimento.

La figura paterna era ed è un importante esempio per un figlio, che prende il padre a modello da imitare. Infatti la solidità, la tenacia, l’impegno, sono tutti aspetti che il bambino percepisce e che rientrano poi a far parte di quella sicurezza che gli viene trasmessa e che gli consentirà di crescere in maniera equilibrata.

Un papà, sia che riesca ad essere molto presente sia che invece dedichi poco tempo ai propri figli, svolge in ogni caso un ruolo di primaria importanza. Un bambino infatti ha modo di comprendere che il tempo dedicato dal padre al lavoro è un tempo che lui dedica alla famiglia. Non solo, spesso entrano in gioco anche ambizione e dedizione, caratteristiche fondamentali per la buona riuscita in qualsiasi compito.

La sfida educativa però è comunque sempre un grosso impegno, sia per i cambiamenti sociali e familiari avvenuti negli anni, sia perché prendersi cura dell’altro è un impegno senza sosta e riposo.

Propongo quindi un breve vademecum per tutti quei papà che desiderano far sapere ai loro figli che ci sono, in qualunque caso.

  • Dategli il buon esempio. L’educazione non si fa con le parole. Parlare certo favorisce il rapporto, spiegare ai bambini le motivazioni che stanno alla base di un vostro comportamento può aiutarli a comprendere l’importanza di fare delle determinate cose. Questo però non basta. Perché se a tante belle parole non seguono i fatti ecco che il castello costruito si sgretola sotto i vostri occhi e soprattutto sotto agli occhi di vostro figlio. Se ad esempio voi pretendete che vostro figlio vi porti rispetto dovrete essere i primi a trattare lui con rispetto altrimenti, oltre a creare un controsenso tra parole e fatti, non gli consentirete di capire qual è il modo migliore di trattare una persona in maniera rispettosa. Sarebbe un po’ come gridargli in faccia di smettere di urlare.
  • Ascoltate. Una buona comunicazione nasce da un buon ascolto, troppo spesso tendiamo a non ascoltare cosa i bambini hanno da dire, un po’ perché siamo presi dai vari impegni, un po’ perché sono bravi a confondere le idee con le loro chiacchiere. Cercate però di dedicare loro la giusta attenzione quando vi parlano, guardandoli negli occhi e facendoli sentire ascoltati. Questo farà sì che anche loro, pian piano, imparerino ad ascoltarvi e sicuramente sapranno che ci siete, che siete lì per loro.
  • Non abbiate timore di dire di No. Il No è uno strumento importantissimo che permette ai bambini di conoscere i limiti entro i quali muoversi. Un bambino che non ha mai ricevuto un No cresce insicuro, con la falsa credenza di poter fare ciò che vuole. Il No insegna al bambino a vivere la frustrazione, poiché non potrà fare o avere ciò che desidera, ma questo gli consentirà d’altro canto anche di imparare a gestirla e a mettere in atto strategie di altro tipo per poter ritrovare una serenità. Non lasciatevi intimidire da pianti o urla di fronte ad un No, è una reazione normale poiché accettare un divieto per un bambino non è facile. Attraverso questo imparerà inoltre le norme sociali di comportamento, capirà che ci sono cose che si possono fare o avere e altre no. Vivere tutto questo a casa è di fondamentale importanza perché impari ad affrontare gli ostacoli che la vita metterà sulla sua strada quando sarà adulto.
  • Giocate e divertitevi. Avere figli non è solo obblighi e regole. Lasciatevi trasportare dalla loro fantasia e dalla loro gioia. Dato che il gioco è il loro territorio lasciate pure che siano loro a dettare le regole, voi le darete solo se strettamente necessario.
  • Imparate dai vostri bambini. I bambini sono una fonte inesauribile di energia e di forza, non si lasciano sopraffare dalle difficoltà, basti pensare a quante volte un bambino si rialza quando inizia a fare i primi passi. Non si arrende sicuramente alle prime difficoltà, anzi, arriva al suo scopo con dedizione e pazienza. Riscoprite da loro questi valori e trasmetteteglieli nuovamente quando cresceranno: rimanere un po’ bambini significa non perdere mai la speranza e trovare sempre nuove energie da mettere in gioco.

Essere padri è una sfida educativa continua, ma siete il dono più prezioso che un figlio possa avere.

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