Plusdotazione – Bambini e ragazzi ad Alto Potenziale Cognitivo
PREMESSA
Tutti i genitori, gli educatori e gli insegnanti si trovano di fronte a bambini e ragazzi che possiedono capacità e risorse proprie ed uniche, tutte da scoprire e da porre in evidenza. Queste risorse a volte sono evidenti e risulta quindi più semplice individuarle, la maggior parte delle volte, però, non è così immediato e portare alla luce le capacità in potenza di un bambino risulta più complicato. Fondamentale in tutto questo processo è il tempo trascorso insieme al bambino o al ragazzo, stare con lui e osservarlo permette di capire chi abbiamo di fronte, i suoi bisogni e le sue risorse. Il tempo è d’aiuto anche nel rispettare la persona stessa, i suoi tempi di crescita e le necessità che dimostra nel corso del tempo. Per rispetto dei tempi solitamente si è portati a pensare che la cosa migliore sia rallentare, lasciare spazio e dilatare i tempi in maniera tale che il bambino possa avere una propria dimensione per gestire al meglio la situazione, il gioco o per sviluppare la propria autonomia. Bisogna considerare che questa formula non è universale e non si può applicare a tutti: ci sono bambini con un estremo bisogno di tempi più serrati, di velocizzare le cose, perché sono già pronti per lo step successivo. Questi bambini spesso hanno una velocità di pensiero che è doppia rispetto ad un loro coetaneo, si tratta di bambini con un diverso funzionamento, che necessitano di essere compresi e valorizzati, come del resto qualsiasi altro bambino.
Sono i bambini ad Alto Potenziale Cognitivo.
CHI SONO I BAMBINI/RAGAZZI PLUSDOTATI?
Vi riporto la definizione data nel Rapporto Marland (Stati Uniti):
“Individui dotati che dimostrano eccezionali livelli di abilità (definita come eccezionale capacità e velocità di ragionare e apprendere) o competenze in uno o più domini (documentate con prestazioni superiori del 10% o anche meno). Domini che includono qualsiasi area o attività con una padronanza e specificità nell’utilizzo dei sistemi di simboli (es. matematica, musica, linguaggio) e/o un insieme di competenze sensomotorie (es. pittura, danza, sport).”
Affinché un individuo sia plusdotato non è necessario che tali caratteristiche siano tutte contemporaneamente presenti, ciascun individuo è unico e l’unicità caratterizza anche la plusdotazione. La sua complessità non permette di delineare un modello al quale riferirsi, ma numerose caratteristiche concorrono a determinare l’alto potenziale nel bambino.
Si potrebbe pensare che questo tipo di bambini sia una rarità, in realtà non è così, poiché si stima che nell’arco che va dai 3 ai 12 anni ci siano circa 3 milioni di bambini ad alto potenziale in tutto il mondo e che la percentuale sia tra il 5 e l’8 per cento, quindi mediamente un bambino per classe.
La plusdotazione non è una condizione statica, bensì fluida, e perennemente in evoluzione. Ciò significa che l’ambiente svolge un ruolo cruciale nei confronti di questi bambini: è importante in primo luogo che vi sia una adeguata attenzione che permetta così di individuarli precocemente, in secondo luogo devono poter essere supportati attraverso stimoli e input adeguati.
Riconoscere precocemente un bambino ad alto potenziale permette di aiutarlo, in conformità con i suoi aspetti peculiari, a sviluppare le proprie potenzialità, rendendo in questo modo la plusdotazione un punto di forza nel percorso di crescita. Al contrario, un bambino o ragazzo non riconosciuto potrà essere soggetto a forti pressioni al conformismo che gli faranno probabilmente sviluppare insicurezza, sfiducia e bassa autostima con rischi legati all’abbandono scolastico e problemi comportamentali ed emotivi.
CARATTERISTICHE DELLA PLUSDOTAZIONE
I bambini plusdotati pensano, sentono ed esperiscono in modo differente, più intenso rispetto alla loro età. Spesso già in tenera età comprendono concetti complessi quali la morte, l’universo, l’amore.
Tra le principali caratteristiche di un bambino ad alto potenziale cognitivo troviamo:
- ampio vocabolario
- attenzione sostenuta
- curiosità e interrogativi
- creatività e immaginazione vividi
- autodidatti: lettura, scrittura, calcolo
- precoci e più rapidi negli apprendimenti
- elevato senso dell’umorismo
- profonda intensità emotiva e sensibilità
- perfezionismo
- grande uso della logica
- elevati livelli di astrazione
- bisogno di essere mentalmente stimolati
- elevato senso della giustizia e dell’equità
- tendenza a trovare più soluzioni ad un problema
- costante ricerca della verità
- condizione di ipervigilanza
Naturalmente questo è solo un elenco di quelle che possono essere le caratteristiche riscontrabili in un bambino o ragazzo ad alto potenziale, è importante tener conto però della grande variabilità e diversità presente nei bambini.
COSA FARE?
La valutazione di un soggetto ad alto potenziale è un processo articolato poiché vi rientrano numerose variabili e per questo motivo è importante:
- OSSERVARE: la plusdotazione è un costrutto multicomponenziale per questo c’è la necessità di adottare differenti vertici osservativi, sia a casa che a scuola.
- VALUTARE: il processo valutativo è un valido aiuto non solo per confermare la plusdotazione intellettiva, ma anche i punti di forza e le criticità sia individuali che familiari e sociali. La misura del QI non è sufficiente per definire la plusdotazione, è un indicatore ma non è il solo.
- ALLEARSI: per creare le migliori condizioni di crescita per il bambino è opportuno che tra scuola e famiglia si instauri una relazione positiva di scambio e supporto, alla base della quale ci sia una comunicazione continua e chiara.
Ogni genitore per dare il miglior supporto al proprio figlio deve riuscire a trovare delle strategie creative che vadano non solo a nutrire la sete cognitiva che è la più evidente, soprattutto da piccoli, ma che vada anche a nutrire la dimensione affettiva promuovendo la crescita e la relazione con gli altri.