Lo sappiamo, è evidente, il coronavirus assorbe ormai gran parte delle nostre conversazioni, delle comunicazioni mediatiche, ha impatti molto forti sui nostri pensieri e sulla gestione della nostra quotidianità.
Diventare genitori e, in particolare, vivere una gravidanza in questo momento storico, sono esperienze che si scontrano con difficoltà e preoccupazioni diversificate, più intense, che devono essere sottolineate e attenzionate, per poter essere gestite al meglio e con serenità.
Da un lato, la gravidanza porta naturalmente con sé cambiamenti psicofisici individuali, cambiamenti nella coppia, nell’organizzazione quotidiana e degli ambienti: tutti questi aspetti gettano le basi psicologiche del confronto con il ruolo genitoriale che investirà definitivamente ciascun partner alla nascita del figlio. Tali basi vengono costruite tramite anche il processo di anticipazione, ovvero la tendenza a proiettarsi nella situazione futura e a fare previsioni circa ciò che succederà.
Le previsioni si innestano generalmente sulla base delle nostre esperienze, ma anche delle nostre fantasie, dei nostri desideri, delle nostre preoccupazioni.
In questo periodo, i processi di anticipazione personali sono minacciati dall’imprevedibilità di ciò che dovremo ancora affrontare a causa della pandemia; questa incertezza, con tutte le paure legate alla possibilità di contrarre il virus, di avere o meno sostegno, di poter a nostra volta contagiare altre persone, e di trovarsi costretti a rivoluzionare la propria vita, confonde e si somma a quelle intrinsecamente legate a una gravidanza, fatta già di grandi emozioni e vissuti specifici e particolari.
L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute offrono precise informazioni riguardo alla prevenzione e alle buone prassi da tenere a mente in caso di gravidanza in questo periodo. Tuttavia, si rende necessario talvolta anche considerare e agire sulle implicazioni psicologiche e sui vissuti delle future mamme, e dei futuri genitori in generale.
Come psicologi, il nostro impegno è quello di metterci in ascolto dei dubbi, delle paure, delle domande che questi vissuti fanno emergere, offrendo uno spazio di condivisione e sostegno, favorendo nuovamente una consapevolezza e l’adozione di strategie utili ad affrontare attivamente queste difficoltà.
Non esistono facili risposte, ma è importante mettersi a confronto con le domande, dare voce a ciò che teniamo dentro, muoversi mentalmente per sé stessi. Anche quando, e soprattutto perché, È difficile.
Difficile sì, ma anche costruttivo, possibile e utile al nostro star bene e al sentirci meglio riguardo a ciò che stiamo vivendo.
Di Dott.ssa Elena Mottura – Psicologa clinica